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Di cosa si tratta? PDF Stampa E-mail
Ci sono due tipi di trattamento farmacologico per i disturbi psicotici: (1) antipsicotici di 'prima generazione' e (2) antipsicotici di 'seconda generazione'.
(1) Gli antipsicotici di 'prima generazione', come l'aloperidolo (ad es. il Serenase o l'Haldol), sono utilizzati per la cura delle psicosi da oltre quaranta anni. Sono utili per ridurre alcuni sintomi e per migliorare le condizioni mentali, ma possono causare spasmi muscolari, rigidezza dei muscoli, sonnolenza eccessiva, tremori o irrequietezza alle gambe. Questi effetti collaterali possono essere eliminati diminuendo la dose oppure associando dei farmaci specifici (ad es. il biperidene/Akineton).
(2) Gli antipsicotici di 'seconda generazione', come l'olanzapina (Zyprexa), sono i farmaci più nuovi per la cura delle psicosi. Essi agiscono diversamente dai primi, sono altrettanto efficaci e danno più raramente gli effetti spiacevoli descritti sopra. Possono però dare effetti collaterali di tipo diverso, in particolare aumento di peso, aumento della glicemia e dei grassi nel sangue.
Tra i nuovi antipsicotici l'aripiprazolo (Abilify) è uno dei più recenti, che potrebbe essere efficace come gli altri, ma con pochi effetti collaterali. Di questo però non siamo sicuri, per questo è importante studiarlo e metterlo a confronto con gli altri farmaci già disponibili.
Questo studio, che durerà un anno, è stato progettato proprio per capire quale di questi farmaci è più sicuro. Verranno confrontati gli effetti di tre antipsicotici di uso comune: un antipsicotico di 'prima generazione' (aloperidolo) e due di 'seconda generazione' (olanzapina e aripiprazolo).
Tutti e tre questi farmaci hanno già dimostrato di essere sufficientemente efficaci nel trattamento dei disturbi psicotici, sono regolarmente in commercio e sono usati in tutta Italia da migliaia di pazienti come Lei.
Due sono le cose importanti da verificare per giudicare un farmaco: l'efficacia, cioè se cura i sintomi della malattia per cui è prescritto e la sicurezza, cioè se non provoca effetti collaterali dannosi.
Riguardo al primo punto, noi pensiamo che se il farmaco Le fa bene, Lei continuerà a prenderlo almeno per un anno, per cui il farmaco più efficace risulterà quello che alla fine dell'anno verrà ancora preso dal maggior numero di pazienti.
Riguardo al secondo punto, Lei farà dei controlli per verificare se il farmaco sta causando effetti dannosi, in particolare Le faremo un elettrocardiogramma, controlleremo il Suo peso, la pressione, il livello del glucosio, del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue. Questo perché un'alterazione di questi valori potrebbe indicare un rischio per la Sua salute, soprattutto per quanto riguarda il cuore.
Il farmaco che avrà dato meno problemi di questo tipo ai pazienti che lo prendono sarà considerato il migliore per quanto riguarda la sicurezza.